La procreazione assistita (col ticket) anche a Palermo: dove farla e i consigli per le coppie
Per tutte le coppie siciliane che sognano di diventare genitori c'è finalmente una bella notizia: dal primo ottobre 2025 anche in Sicilia l'accesso alle cure per la procreazione medicalmente assistita (PMA) è sostenuto dal Sistema Sanitario Nazionale.
Un cambiamento importante che permette alle tante coppie con difficoltà di concepimento di accedere, tramite il pagamento di un ticket, alle tecniche di procreazione assistita — sia omologa che eterologa.
Chi decide di intraprendere questo percorso viene sostenuto non solo da una rete di centri e professionisti presenti sul territorio, ma anche da un supporto economico che rende la procreazione un diritto reale per chi desidera avere un figlio.
A Palermo il
Centro Genesy, con ambulatorio in via della Libertà 203/B e clinica in via Pietro Scaglione 28, collabora con specialisti in medicina della riproduzione ed è da anni all’avanguardia dal punto di vista sanitario.
Il centro è accanto alle coppie che per motivi economici non possono accedere a queste tecniche, offrendo — con la più bassa offerta economica possibile — un team composto da ginecologi, biologi, embriologi, psicologi e operatori sanitari.
Per prenotare una visita è possibile contattare il centro al numero 091 309380.
Ne è convinto il dottor Giuseppe Valenti, responsabile scientifico del Centro Genesy di Palermo, che da sempre crede in una collaborazione virtuosa tra pubblico e privato insieme alla sua équipe, tra cui la dottoressa Anna Maria Piazza.
«Sono tantissime le coppie che prima andavano in Lombardia o in Veneto, dove le tecniche sono praticamente gratuite, oppure rinunciavano — spiega il dottore —. Pur essendo un centro privato, ho contribuito anni fa a far nascere un riferimento anche nel settore pubblico.
Oggi non c'è più differenza tra un centro privato e uno pubblico: tutti i centri di procreazione assistita in Italia sono equiparati ai CNT (Centri Nazionali Trapianti) e, grazie al Servizio Sanitario Nazionale, sono ora equivalenti anche dal punto di vista economico».
«Scegliere il centro che offre più risultati in termini di “bambini in braccio” è una variabile da considerare — aggiunge —. I migliori centri non raggiungono mai il 100% di successo, ma hanno percentuali vicine al 40% nelle tecniche omologhe e al 60% nelle eterologhe».
Al Centro Genesy questi risultati migliorano soprattutto nelle tecniche di ovodonazione, dove il successo, dopo più cicli di trattamenti, arriva fino all’80% dei casi.
Il primo consiglio per una coppia che fatica a concepire è di
non perdere tempo.
«Se si hanno rapporti mirati da più di un anno senza successo o si conoscono problemi che possono causare sterilità — spiega Valenti — è bene rivolgersi subito a un centro di PMA. Spesso il ginecologo, pur molto preparato, non dispone degli strumenti per arrivare a una diagnosi certa e a una terapia adeguata. Il rischio è perdere tempo prezioso».
Un fattore determinante è l’età della donna, correlata alla qualità degli ovociti, che diminuisce col passare del tempo.
Per valutarla basta un semplice prelievo per analizzare il livello di
AMH (ormone antimulleriano), che indica con precisione la riserva ovarica in termini di quantità e qualità degli ovociti.
«A 35 anni la capacità riproduttiva si riduce del 50% — sottolinea Valenti —, quindi è importante affidarsi a specialisti che possano garantire diagnosi e terapie mirate».
Tutti i centri di PMA sono sotto il controllo del Centro Nazionale Trapianti, che ne valuta la qualità complessiva. In ogni caso, quando si è incerti sulla scelta, è utile confrontarsi con il proprio medico curante per un corretto percorso diagnostico.














