Sterilità femminile: Cause, diagnosi e trattamenti

Nel 50% dei casi di coppie che ricorrono allo specialista per problemi di concepimento, l’infertilità è dovuta a fattori che dipendono dalla donna. 

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Cause principali della sterilità femminile

Patologia tubarica

L’incidenza delle lesioni alle tube di Falloppio è in aumento, spesso a causa di malattie sessualmente trasmesse. Le lesioni possono essere:

  • Anatomiche: chiusura o alterazioni del decorso tubarico
  • Funzionali: perdita della peristalsi o dei movimenti dell’epitelio ciliato.

In entrambi i casi, viene meno la possibilità di incontro tra ovocita e spermatozoo.

Deficit ormonale

L’assenza di ovulazione può derivare da un funzionamento non corretto dell’ipotalamo o dell’ovaio. Tra le condizioni più frequenti c’è la sindrome dell’ovaio policistico (PCOS), spesso associata a irsutismo, acne e sovrappeso. Questo squilibrio ormonale compromette la maturazione e il rilascio dell’ovocita, riducendo le possibilità di concepimento naturale.

Endometriosi

L’endometriosi è la presenza anomala di tessuto endometriale al di fuori dell’utero. Può causare sterilità per fattori ambientali, immunologici o meccanici, creando aderenze e cicatrici su ovaie, tube e altre strutture pelviche.

Alterazioni del muco cervicale e malformazioni uterine

Un muco cervicale eccessivamente viscoso può impedire il passaggio degli spermatozoi. Anche malformazioni uterine congenite o acquisite possono ostacolare il concepimento.

Approcci terapeutici

Il trattamento della sterilità femminile varia in base alla causa individuata:

  • Chirurgia mininvasiva (laparoscopia, isteroscopia) per rimuovere ostacoli meccanici o correggere malformazioni
  • Terapia medica per regolare l’assetto ormonale e indurre l’ovulazione
  • Procreazione medicalmente assistita (PMA) nei casi in cui il concepimento naturale non sia possibile
    Il nostro obiettivo è proporre un percorso personalizzato che massimizzi le probabilità di gravidanza e riduca i tempi di attesa.
    

Tassi di successo e tecniche utilizzate

Il nostro approccio prevede il trasferimento di embrioni in quinta giornata (blastocisti) non congelati, o embrioni crioconservati con tecnica di vitrificazione, sempre in stadio di blastocisti. Questa scelta, condivisa dai nostri biologi e dai colleghi di Kiev, permette di ottimizzare le probabilità di impianto e ridurre i rischi. I risultati ottenuti dal nostro network sono superiori alla media nazionale, grazie a un’attenta pianificazione, alla qualità del materiale biologico e a un monitoraggio costante in ogni fase del percorso.

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