Riprenderemo le attività nei nostri centri con procedure mirate a contenere il rischio di contagio

Ci avviamo verso una lenta ripresa dell’attività assistenziale nella prospettiva di convivenza con il virus.
Partendo da una dichiarazione del 6 aprile 2020, rilasciata al sole 24 ore, del Presidente dell’ISS Silvio Brusaferro, si suppone che la curva del contagio abbia iniziato la discesa, per cui è lecito cominciare a pensare alla fase 2!
In quest’ottica, questo documento vuole cominciare a formulare un percorso per programmare l’operatività del nostro centro e le programmazioni delle tecniche, nel rispetto assoluto di un corretto distanziamento interpersonale e senza creare pericoli per la comunità.

Quindi in ossequio all’ultima nota dell’assessorato Regione Sicilia -DASOE, prot 13641
del 14/04/2020 con oggetto Misure di prevenzione dell’infezione da nuovo coronavirus sars-cov2 per i trattamenti di PMA si procede, per dovere di responsabilità, a costruire procedure e programmazioni idonee anche in attesa di nuove disposizioni.
Obiettivo primario: salvaguardare personale e pazienti dal contagio garantendo un servizio pur minimo.

Premesso
– Che il nostro centro è dedicato alla PMA e non inserito in un ospedale il quale deve sviluppare considerazioni diverse dalle nostre
– Che alla luce della letteratura al momento disponibile, non sembra aversi una trasmissione verticale del COVID-19 dalla madre al feto. Sono, infatti, nati bambini negativi al COVID-19 da madri positive al virus al momento del parto.
– Che fintanto non ci saranno prove scientifiche che sconsiglino di iniziare una gravidanza, è privo di fondamenti tecnici e scientifici non effettuare i trattamenti di PMA.
Accoglienza e ingresso in struttura
– Ogni centro di PMA è un istituto dei tessuti che lavora in un ambiente e con un  setting  protetto e deve costantemente salvaguardare sia i pazienti che gli operatori.
– Il Personale medico e paramedico, come i pazienti, per l’ingresso nella struttura seguiranno le direttive interne già emanate nella direttiva interna precedente.
– Non è consentito l’accesso di accompagnatori.
– Alla coppia è richiesto di dotarsi di mascherina, igienizzanti alcolici e/o guanti e copri-scarpe. In caso di impossibilità di reperimento personale, saranno messe a disposizione dal centro di PMA all’ingresso
– È riconfermato, come da precedente disposizione interna,  un limite di persone da posizionare in sala d’attesa, rispettando la distanza di 1 metro e 80, raggiunto il quale si chiederà alle pazienti di aspettare al di fuori della struttura qualora sopraggiungano dei ritardi.
– Come principio generale deve essere minimizzato il numero di operatori presenti alle procedure.

 Consultazioni
– Riprenderanno le consultazioni ambulatoriali di Pma ed inoltre organizzeremo consultazioni on line secondo le linee guida interne più avanti descritte

Laboratorio
– Ad oggi, non esistono dati della letteratura scientifica sulla presenza o assenza del virus nel sistema riproduttivo umano, nel fluido follicolare, nel plasma seminale, o adeso a ovociti, spermatozoi ed embrioni.
– Fatta questa premessa, alta deve essere l’attenzione degli operatori in laboratorio:
• Si decide la presenza di massimo due biologi, nel suo interno, per la fase operativa.
• Questi per l’ingresso nella struttura seguiranno quanto già emanato nella direttiva interna precedente.
• All’interno del laboratorio indosseranno sempre tutine dedicate che devono cambiare giornalmente, mascherina correttamente indossata tipo DPI, guanti e camici monouso.
• Limiteranno all’indispensabile i contatti con i pazienti.
• Si sottolinea che il protocollo di disinfezione di ogni superficie nel laboratorio, dopo ogni procedura è già di per sé rigido.
• I contatti dei biologi e comunque anche dei clinici al di fuori della struttura devono continuare ad essere come quelli rispettati nella prima fase della pandemia e cioè il più possibile a casa  propria.

Sala crio
– Le procedure di rabbocco devono essere eseguite, di volta in volta, da una sola persona.
-Abbiamo già formato  tutto il personale del centro (medici, infermieri, personale ausiliario) al rabbocco dei criocontenitori in modo da preservare il materiale crioconservato in caso di quarantena del personale di laboratorio come rilevabile nella procedura “gestione delle banche criogeniche”.

Struttura – sala operatoria
– Devono essere irrigidite le procedure di sanificazione di tutte le superfici.
– La preparazione della sala operatoria deve essere concepita utilizzando solo i materiali strettamente necessari per la tipologia d’intervento da eseguire e utilizzando strettamente materiale monouso. Tutto il materiale utilizzato deve essere manipolato e smaltito in modo da evitare qualsiasi forma di contaminazione a carico dell’ambiente, degli operatori e delle altre pazienti.

Attività
– Al momento della richiesta di appuntamento l’operatore deve rivolgere  alle pazienti una prima somministrazione di domande al fine di consentire all’operatore sanitario di screenare eventuali pazienti a rischio, per far accedere solo coppie asintomatiche o negative.
– Le coppie che risultano a rischio esposizione, prima di confermare l’appuntamento, saranno richiamate dall’operatore sette giorni dopo per valutare la sintomatologia.
– Per tali casi è opportuno consigliare di eseguire un test rapido per la ricerca delle immunoglobuline sul sangue della paziente e ciò sarà utile per decidere se continuare o sospendere i cicli.
– Alle coppie che riferiscono di avere contratto il virus, confermato dalla positività del tampone, si chiederanno di portare al primo appuntamento due tamponi negativi effettuati a distanza di 14 giorni, procedura fondamentale prima di iniziare una tecnica di Pma .
– Al primo colloquio  di PMA, si procederà con un’attenta anamnesi, con particolare riferimento al rischio di esposizione, nonché un’adeguata valutazione clinica preliminare sugli ultimi 10 giorni. Le pazienti saranno sottoposte a rilevazione della temperatura corporea, la quale farà parte della cartella.
Ciò permette di avere  un esaustivo counseling circa le misure di prevenzione da adottare nel periodo immediatamente antecedente la procedura di PMA e per tutta la sua durata, un riferimento temporale e clinico che permetterà di disporre di un periodo finestra per poter meglio stratificare lo stato di rischio, ovvero osservare l’eventuale insorgenza di sintomi (in caso di anamnesi positiva per rischio espositivo). Riservandoci in questo caso di effettuare test rapidi per la ricerca delle immunoglobuline .
– I pick Up saranno scaglionati a distanza minima di due ore (dall’accoglienza alle dimissioni).
Le pazienti saranno accolte in sala operatoria dopo disinfezione delle mani e dopo la svestizione, dovranno indossare guanti, mascherina chirurgica e camice monouso. Durante il pick Up si deve registrare in cartella la saturazione dell’emoglobina.

Altre programmazioni organizzative in corso
Ci stiamo organizzando per valutare sierologicamente tutto il personale medico e paramedico, non appena l’ISS e comunque il ministero della sanità ci darà indicazioni più confortanti sui test rapidi

Supporto psicologico
La nostra attenzione riguardo l’importanza di dare supporto psicologico a pazienti sterili in cerca di gravidanza è sempre primaria; oggi si deve evitare che una sensazione di incertezza e frustrazione, legata al momento, possa influenzare negativamente le future scelte riproduttive. Si potrà prendere un appuntamento con il Dr Gabriele Tambone Reyes, psicologo dei nostri centri di Pma, telefonando allo 3480911017 e organizzare con lui un colloquio gratuito di supporto via Skype o telefonico.

Il direttore sanitario e scientifico 

Dott. Giuseppe Valenti

14/04/2020

I nostri contatti

– Centro Genesy di Palermo 091 309380
– Dott. Giuseppe Valenti 3472218463
– CRPO medicina della riproduzione di Livorno 0586 444034 – 3319007861